Il passaggio fra la PS3 alla PS4 non è epocale come quello fra le loro antenate, i passaggi fra le prime tre Playstation erano molto più marcati in termini di avanzamento tecnologico.
Basti pensare anche ai generi di video games che imperversavano ai tempi delle prime due, cartoon games e platform eredi di un ormai lontano passato da sala giochi. La grafica più vicina al realismo ha permesso la realizzazione di video games da sogno, capaci di ricreare ambientazioni open space e dettagli impensabili sino a poco tempo fa.
La nuova consolle PS4 non è un progetto totalmente nuovo ma un aggiornamento di una consolle dalle potenzialità, diciamolo francamente mai appieno fruttate. Sale la potenza, la risoluzione ed i frames ma non la sostanza.
Da vecchio videogiocatore quale io sono (n.d.r.) e a detta di molti esperti nel settore quello che manca è una vera innovazione nel gameplay che è e rimasto invariato da tempi quasi immemorabili, non ci sono stati investimenti ed idee in grado di cambiare non tanto i giochi ma il modo di giocare. Il sorpasso del Pc entro breve sembra inevitabile, il futuro dell’intrattenimento videoludico casalingo è nel Cloud, in piattaforme come Steam, giochi freeware dalle basse pretese in termini di calcolo e cosa molto importante di banda adsl.
Il rapporto di investimenti per lo sviluppo di videogiochi “blockbuster” e ricavi sta diventando sempre meno conveniente rispetto ai semplici browser games; giochi leggeri con poca fantasia in quanto riprendono spesso titoli ed idee del passato spesso semplificandoli e rendendoli più giocabili anche ai non esperti di vide games.
Il vantaggio degli sviluppatori sulla nuova nata di casa Sony è invece palese in quanto non dovranno imparare ad utilizzare nuovi tools come successo per il passaggio dalla Playstation 2 alla molto più performante e tecnologicamente avanzata Playstation 3 .
I fans delle consolle possono solo sperare che tale non evoluzione ( comune anche nella controparte Microsoft) non sia il voler grattare il fondo di un barile ormai semi vuoto.
di: Carlo Campione
