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Combattere l’usura con una app

Il fenomeno dell’usura è ormai dilagante nel nostro Paese, a causa del combinato disposto tra crisi economica e stretta creditizia in atto da parte del sistema bancario. Per cercare di combatterlo arriva ora un’applicazione ideata dall’ambulatorio di Roma della Federazione italiana delle associazioni anti-usura (Fai), “L’app delle spese”.  La nuova applicazione è disponibile gratuitamente sia per iOS che per Android e l’idea che ha spinto al suo varo è stata spiegata da Luigi Ciatti, presidente dell’ambulatorio, il quale ha affermato che l’intenzione è quella di fornire ai giovani uno strumento in grado di educarli ad un uso oculato e responsabile delle proprie risorse economiche. Va infatti precisato che una delle cause del boom dell’usura risiede proprio nel sovraindebitamento, come recita il dato che vede ormai praticamente impossibile aiutare le famiglie coi 15 milioni stanziati nel fondo di prevenzione istituito dal Ministero dell’Economia, con un tetto pari a 20mila euro per soggetto.

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I dati sull’usura sono forniti dal Viminale e quelli del 2013 testimoniano un incremento su scala nazionale del 30 per cento, con  picchi nelle regioni del Nord. Basti pensare che In Emilia Romagna i reati di usura sono aumentati del 219 per cento, mentre in Lombardia, ove ormai imperversa la criminalità organizzata, il numero delle denunce è cresciuto del 54 per cento. Si tratta però di numeri che non danno l’esatta misura di quanto succede, in quanto secondo i dati forniti dalla Cgia di Mestre sarebbero le regioni meridionali quelle più a rischio, solo che in quel caso l’omertà prevale tenendo sotto traccia l’ampiezza del fenomeno.
L’applicazione in questione è composta da due schermate principali con le entrare mensili e le uscite. Basta inserire di volta in volta le cifre in entrata e in uscita per avere un saldo in tempo reale. Ove però i conti finiscano fuori controllo, la schermata cambia colore. diventando rossa e mettendo in guardia l’utente con un messaggio, che lo invita a rivolgersi agli specialisti dell’ambulatorio anti-usura. Uno strumento agile che si fonda sull’uso intensivo degli smartphone e che proprio per questo potrebbe dare buoni risultati.

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