Perché non sfruttare tutta la potenza di Facebook per fini nobili? La nascita di una serie di applicazioni e comunità virtuali che fungono da servizio può essere il punto di riferimento per dare anche ai social network un afflato sempre orientato alla vera e propria utilità verso le parti della nostra società che possono necessitare di volta in volta di aiuto. A partire dai bambini, che sempre più frequentemente sono oggetto di rapimento, generando la prevedibile ansia dei genitori. Proprio ai bambini scomparsi Facebook ha perciò deciso di riservare la propria attenzione, con un servizio già in voga in molti paesi, Si tratta degli ‘Amber Alerts‘, nati nel 1996 dopo il rapimento e l’uccisione di un bimbo di nove anni ad Arlington, nel Texaas, che verranno inseriti nel flusso di notizie degli utenti dando loro la possibilità di segnalare tutto quello che è reputato sospetto in una determinata area in cui sia scomparso un piccolo e si siano attivate le ricerche. L’alert consiste in una sorta di scheda dei bimbi scomparsi con foto e informazioni decise dalla forze dell’ordine, mentre Facebook si occuperà solo della diffusione. Per il momento il servizio sara’ attivo soltanto negli Stati Uniti.
E’ stato Mark Zuckerberg a presentare ufficialmente l’iniziativa sul social network, ricordando come già in passato gli utenti della piattaforma si siano già mobilitati in forze per i casi di bambini scomparsi. Ora il lavoro svolto occasionalmente in quelle occasioni diventa organico, mettendo a pieno regime lo straordinario potere della community e le potenzialità della rete. Insomma, Internet e smartphone alleati per dare il massimo di protezione ai più piccoli.
Nell’ambito di questa iniziativa, la piattaforma collaborerà con il National Center for Missing and Exploited Children. Sperando magari di vedere sempre più spesso conclusioni felici come quella che ha avuto protagonista un bambino di undici anni, ritrovato in Sud Carolina proprio grazie al sistema degli Amber Alerts, diffusi in tv, radio e via sms.