Euro più debole e rincaro dell’Iva: questo il combinato disposto che ha portato ad un maggiore costo per applicazioni sull’App Store di Apple. Se prima una app venduta negli Stati Uniti a 0,99 dollari, costava 89 centesimi in Italia, ora il cambio è uno a uno e di conseguenza si passa a 99 centesimi, con una bella botta del 10% in più. Insomma si parla tanto di deflazione, ma a giudicare dai nuovi prezzi dell’App Store di Apple sembrerebbe proprio il contrario. Ad essere adeguati sono stati anche i prezzi sul Mac App Store e i mutamenti del listino riguardano anche altri paesi esterni all’Unione Europea. Il tutto per opera di Eu Vat, una nuova direttiva europea sui servizi digitali, che prevede il pagamento dell’Iva in base al luogo di acquisto e non più nel luogo di vendita. Ennesima istigazione al sentimento antieuropeo che aleggia sempre più forte in molti paesi del vecchio continente, soprattutto da parte dei consumatori che rimangono regolarmente vittime dei provvedimenti decisi a Bruxelles.
In pratica, le differenze di Iva che caratterizzano i vari Paesi dell’Unione Europea, andranno a riflettersi non sul prezzo delle app, il quale subisce un rincaro identico in ognuno degli Stati membri, ma sui profitti da esse realizzati. In una mail inviata dalla casa di Cupertino agli sviluppatori, è stato specificato come nel dettaglio, i prezzi avranno un aumento in tutta l’Unione europea, in Canada e in Norvegia, mentre caleranno in Islanda e cambieranno in Russia, in quest’ultimo caso come conseguenza del crollo del rublo.
Soltanto alcuni giorni fa Apple, aveva provveduto ad annunciare nuovi record dell’App Store, in particolare l’aumento del fatturato del 50% nel corso del 2014. Nella prima settimana di gennaio, inoltre, e’ stato speso quasi mezzo miliardo di dollari in acquisti sotto forma di app, con il Capodanno 2015 che si è rivelato il giorno più favorevole mai registrato per le vendite nella storia del negozio digitale di Apple.
