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Su Facebook si definisce ”rapinatore”, tenta un colpo e viene arrestato

Sembra uno scherzo, ma è accaduto davvero a Lecce. Antonio Gaetani, 28 anni, di Alliste, nel Salento, aveva scritto nella sezione “lavoro” sul proprio profilo Facebook “rapinatore di banca“. Il ragazzo ha tentato sul serio di intraprendere questa “carriera” nel mondo reale, andando a rapinare un supermercato, ma gli è andata male. Gaetani è stato arrestato insieme con due presunti complici dopo aver cercato di rapinare un supermercato di Taviano con un fucile da sub.

I carabinieri hanno inoltre il sospetto che sia responsabile di altre rapine verificatesi nelle ultime settimane in diverse attività commerciali della zona salentina. Evidentemente la “professione” espressa sul profilo social di Gaetani non era affatto una battuta; un profilo ancora aperto, nonostante l’arresto, con la scritta “rapinatore di banca” che campeggia accanto a una foto che lo ritrae con il suo cagnolino e alla sua bacheca, la quale, oltre agli scatti con amici e parenti, lo ritrae in un’immagine con la pistola. Adesso quella definizione è considerata dagli investigatori come una specie di confessione anticipata del reato appena commesso.

Oggigiorno la verifica del contenuto dei profili Facebook degli indagati da parte delle autorità è diventata una consuetudine per le forze dell’ordine, consapevoli del fatto che l’attuale società sta diventando sempre più narcisista ed egocentrica e che, con l’arrivo dei social, la maggior parte delle persone non si accorge di affidare praticamente tutte le proprie informazioni in un profilo social, divenuto ormai una fonte molto più ricca di una banca dati.

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