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Record di dati hackerati del 2014

Un miliardo di dati sono stati rubati dagli hacker nel corso del 2014, per un totale di ben 1.500 intrusioni non autorizzate. È questo il dato preoccupante divulgato dall’azienda esperta in sicurezza Gemalto. Come mostra il rapporto in questione, il 54% delle intrusioni è riferito al furto d’identità, un dato cresciuto di oltre venti punti percentuali rispetto all’anno precedente 2013 e che riesce a battere persino gli attacchi alle informazioni finanziarie che occupano solo il 17% del totale. In generale, dal 2013 gli attacchi sono aumentati di quasi la metà ed il numero di dati compromessi è salito del 78% in un solo anno.

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Come tengono a sottolineare i ricercatori, la diminuzione delle intrusioni nei conti personali e l’aumento dei furti d’identità non è sicuramente un buon segno, ma consiste in un cambiamento che si poteva prevedere. “Il furto d’identità può di certo portare all’apertura di nuovi conti fraudolenti, creare false identità per attività criminali o una serie di altri crimini” ha spiegato il vice presidente di Gemalto, Tsion Gonen. “Mentre le intrusioni diventano sempre più personali, assistiamo ad un’espansione dell’universo dei possibili rischi per le persone normali”. Inoltre, gli attacchi a grosse aziende ed organizzazioni diventano sempre più frequenti.

L’ultimo esempio in questo senso è sicuramente quello che ha coinvolto Sony Pictures, ma non solo. Infatti, durante il 2014 ce ne sono stati molti altri: Staples, Kmart, Home Depot, Target, iCloud, etc. “C’è stato chiaramente un cambio nelle tattiche dei cyber criminali, con il furto d’identità a lungo termine sempre più preferito all’immediato furto del numero delle carte di credito” ha commentato Jason Hart di Gemalto. Secondo gli esperti la situazione è così drammatica da non avere nemmeno una soluzione immediata. “Non solo le intrusioni stanno aumentando, ma stanno diventando sempre più gravi” ha concluso Gonen “Essere colpiti non è più questione di se ma di quando”.

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