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Memex, un software contro il traffico di esseri umani

Il web vero e proprio va molto oltre quello che comunemente viene immaginato dalla stragrande maggioranza degli internauti. A spiegare la sua complessità è la rivista Scientific American nella presentazione di un software recentemente messo a punto dal Darpa, ovvero il Dipartimento per l’innovazione tecnologica del Ministero della Difesa degli Stati Uniti il quale riesce a scandagliare in profondità il web alla ricerca di pagine che possono essere una vera e propria minaccia per la società. In pratica la realizzazione in questione è un motore di ricerca che riesce ad individuare le pagine che compongono il cosiddetto dark web, formato da un numero enorme di pagine che i motori di ricerca non possono individuare per l’assenza di strumenti adeguati.

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Per capire l’importanza di questo nuovo strumento, che già in questo momento sta dando un contributo formidabile alle agenzie degli Stati Uniti le quali si occupano di contrasto alle attività criminali dei trafficanti di esseri umani, va ricordato che a formare il web profondo sono soprattutto dati non strutturati, i quali provengono da sensori o dispositivi e che scompaiono prima che i motori di ricerca siano in grado di scansionarli. Pagine temporanee o siti accessibili solo mediante Tor, un software il quale riesce a creare una rete peer to peer, ovvero che vede il collegamento tra singoli computer al posto di quella strutturata per nodi. Con queste modalità, solo nel corso dell’ultimo biennio, negli Stati Uniti sono stati postati circa 60 milioni di annunci da parte di trafficanti. Contro i quali si è attivato il Memex, il software grazie al quale è possibile analizzare gli annunci sessuali nascosti e capire da dove abbiano origine. Un contributo estremamente prezioso che si sta rivelando utile per stroncare non solo traffici illegali, ma anche azioni criminose di altro genere, come il rapimento di esseri umani.

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