Facebook è ormai impegnato in una vera e propria crociata contro le bufale che da tempo imperversano online. Il più frequentato social network già da tempo consente ai suoi utenti di segnalare le notizie false, un accorgimento che ha già dato buoni risultati, consentendo di ridurre il flusso di falsi in maniera drastica. I post segnalati, ora, saranno marcati in modo da permettere agli utenti di capire l’attendibilità del contenuto cui si trovano davanti. Una mossa arrivata in conseguenza dei messaggi ribattezzati “acchiappa click”, ovvero quelli che mettono in bella mostra titoli che fanno da esca per generare traffico, senza dare informazioni. Un meccanismo sempre più usato su Facebook, che però ha causato a sua volta non poco fastidio presso molti utenti, provocando ben presto una reazione di rigetto di cui lo stesso Facebook ha deciso di prendersi carico.
Il meccanismo che prevede la segnalazione delle notizie “bufala” va ora ad aggiungersi a quello predisposto in precedenza da Facebook, con il quale era diventato possibile segnalare contenuto controversi, come quelli pornografici oppure in grado di incitare a violenza, razzismo e altri atti contro cui il social network si è sempre battuto in nome della condivisione di valori positivi. Tra le bufale più clamorose, vanno annoverate quelle che contengono informazioni palesemente fuorvianti, le quali vanno ad aggiungersi ai messaggi chiaramente a scopo pubblicitario. Palesemente fuorvianti, eppure cliccate due volte e mezzo in più rispetto ai link a notizie vere. Un meccanismo che può essere spiegato con la comprensibile curiosità verso notizie che sembrano uscire dalla routine di un sistema informativo visto ormai come una sorta di emanazione del potere ufficiale, che però ha portato ad un circuito parallelo in cui è sempre più complicato distinguere il confine tra notizia e montatura.
Già alla fine agosto di Facebook aveva provveduto a penalizzare i ‘click bait’, quelle notizie recanti titoli accattivanti seguiti da contenuti scarsi. Intanto, la nuova funzione sta già generando le prime discussioni sull’efficacia e i possibili effetti collaterali. Il rischio è infatti che notizie reali vengano segnalate come false solo perché qualcuno non è d’accordo sul loro contenuto.
