Controllare spesso lo smarphone è un sintomo di depressione. Ad affermarlo gli scienziati americani dell’Università di Baylor. Secondo gli esperti coloro che utilizzano molto spesso lo smartphone risultano essere più facilmente soggetti a stati emotivi instabili. Sms, WhatsApp, ed i vari social network come Twitter, Messenger e Facebook sono le varie attrazioni che offre uno smartphone, ma controllarli frequentemente comporta una maggiore frequenza di sbalzi di umore ed in generale, stato d’animo depresso.
Lo studio è stato effettuato su un campione di oltre trecento persone di età comprese tra i 19 ed i 24 anni ed ha portato a dei risultati davvero interessanti. L’azione di continuo controllo delle varie app e dei social potrebbe fungere da distrazione verso i propri problemi e le preoccupazioni che attanagliano nella vita reale. Gli esperti hanno analizzato attentamente la personalità degli individui ed hanno studiato i loro comportamenti; il risultato? Instabilità emotiva e mancanza di concentrazione. Gli studiosi hanno anche dato ai volontari uno specifico questionario da compilare ed hanno scoperto che le persone che mostravano una maggiore attitudine al continuo controllo dello smartphone, sono caratterizzate spesso da una certa instabilità emotiva ed una spiccata incapacità di riflessione.
Questa elevata dipendenza sembra, peraltro, maggiormente diffusa nelle persone estroverse, mentre gli individui con un temperamento più timido ed introverso, di solito, hanno minore possibilità di essere dipendenti dal cellulare. Questo studio conferma la teoria molto diffusa che vede gli smartphone ed i tablet, come i più grandi elementi di distrazione individuale mai esistiti nella storia dell’uomo. Il problema è in effetti, che lo smartphone può rappresentare, come affermato dagli esperti, “un ciuccio per un individuo instabile, per distrarsi dalle preoccupazioni della giornata e trovare conforto, anche se temporaneamente, dalle preoccupazioni incessanti“. Il telefono, però, non garantisce nessun tipo di aiuto per affrontare nè tantomeno per risolvere le nostre ansie e le preoccupazioni di tutti i giorni, ma solo un effimero svago.