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Apple, brevetto per bloccare gli smartphone ai concerti

Apple brevetto per bloccare gli smartphone ai concerti

Sembra che la tecnologia stia correndo ai ripari contro se stessa. Secondo quanto riportato dal blog Patently Apple, il colosso dalla mela morsicata ha depositato un brevetto già dal 2011 di una nuova tecnologia che inibisce l’uso delle fotocamere dei suoi telefoni in luoghi in cui ne sia vietato l’utilizzo. Qualche giorno fa la Apple ha ricevuto la licenza per la commercializzazione del nuovo marchingegno, che consiste in un piccolo sensore a raggi infrarossi il quale, se posizionato nelle vicinanze del palco, è in grado di bloccare le riprese da parte degli spettatori. Difatti, se si prova ad attivare la fotocamera nelle vicinanze del sensore appare un messaggio di blocco della funzione fino al termine dello show. Un’invenzione che potrebbe essere applicata anche in altre zone sensibili, come nei musei.

Uno degli ultimi episodi che ha visto al centro dell’attenzione il binomio concerto-smartphone riguarda Adele: soltanto poche settimane fa, nel corso del suo spettacolo all’Arena di Verona, l’artista inglese ha sgridato una fan in prima fila, affermando: “Sì, voglio dire a quella signora che può smettere di riprendermi con una videocamera, perché sono qui nella vita reale“, la platea ha accolto la sua richiesta con un fragoroso applauso, anche se sembra che non fosse un filmato girato con uno smartphone, dato che Adele ha anche aggiunto: “Puoi mettere giù il treppiede? Non è un DVD, è uno show live. Mi piacerebbe molto che tu potessi godere realmente del mio show, perché fuori c’è un sacco di gente che non è potuta entrare”.

Adele non è l’unica artista ad aver palesato il suo fastidio per le riprese non autorizzate, ad esempio negli States, ai concerti di Alicia Keys vengono distribuite custodie che bloccano l’uso dei cellulari, fino al termine dello show.

Il brevetto Apple risulterebbe quindi molto utile nel campo musicale: nell’era dei selfie è impossibile pensare di non poter usare il proprio smartphone per immortalare un evento come un concerto, ed ecco che i video girati con i propri telefonini vengono poi caricati sui social o anche spezzoni di concerto finiscono in diretta streaming su Periscope e Facebook Live creando problemi per quanto riguarda il copyright.

La soluzione di Cupertino sta già scatenando qualche polemica sui social network, a causa della limitazione della propria libertà o per il danneggiamento della visioni che le luci degli schermi comportano.

In Italia stupisce il commento del presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, alla guida dell’associazione che riunisce gli organizzatori di concerti, a sorpresa dalla parte dei fan, che dichiara: “Il piacere di ascoltare la musica resta un valore assoluto che non deve essere guidato dal commercio, e dietro queste misure io credo ci sia anche la volontà di favorire la commercializzazione di video e foto ufficiali con l’artista. Non va dimenticato che chi va ad un concerto lo fa per vivere un’esperienza indimenticabile, che solo un video o un selfie ai suoi occhi può certificare. Come faccio a dire ad un ragazzo che il suo cellulare deve essere bloccato dopo che ha fatto un viaggio di 300 chilometri per potersi fare una foto sotto al palco di Vasco in uno stadio pieno? Gli aspetti commerciali non devono sopraffare quelli emotivi, che sono importanti allo stesso modo”.

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