Un anno veramente d’oro, il 2014 di Ibm. L’azienda, infatti, nel corso dei dodici mesi precedenti ha fatto registrare la cifra record di 7.534 brevetti, ottenendo per il ventiduesimo anno consecutivo il primato nella classifica annuale dei brevetti degli Stati Uniti.
Ibm è stata anche la prima azienda a superare la soglia dei 7.000 brevetti in un anno, riuscendo a registrare una media di oltre 20 al giorno, superando così nel computo globale quelli di Accenture, Amazon, Google, HP, Intel e Oracle. In una nota emessa al riguardo da Big Blue, Ginny Rometty, presidente e Ad del gruppo, ha voluto porre un particolare rilievo sugli investimenti che sono stati dispiegati in ricerca e sviluppo, indicando negli stessi la chiave per riuscire a cogliere al meglio le opportunità emergenti rappresentate da cloud, big data e analytics, sicurezza, social e mobile. Proprio la leadership incontrastata detenuta da oltre due decenni dimostra del resto ampiamente l’impegno di Ibm in tal senso.
Il numero record di brevetti che è stato raggiunto dall’azienda nel corso dell’anno appena concluso, è dovuto in particolare agli oltre 3.000 brevetti per tutte le invenzioni inerenti a cloud, analytics, mobile, social e sicurezza. In questi settori, l’azienda statunitense detiene circa il 40% del totale. Un dato che ha consentito a Ibm di incrementare in maniera notevolissima la sua azione nell’ambito di queste aree strategiche di sviluppo, raddoppiando la produzione sino a diventare la principale creatrice del comparto. Nel corso degli anni tra il 1993 e il 2014, i ricercatori Ibm sono riusciti a conseguire oltre 81.500 brevetti negli Stati Uniti.
Gli sviluppatori che prestano la loro opera all’interno di Big Blue sono inoltre riusciti a varare oltre 500 brevetti riguardanti invenzioni le quali andranno ad inaugurare l’era dei sistemi cognitivi, tra le quali spiccano in modo particolare le nuove tecnologie cognitive legate a Watson. Una impresa che fa di Ibm l’azienda leader di un comparto produttivo della massima importanza.
