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Privacy e Smartphone il punto della situazione

Il mondo di oggi è un luogo ormai interamente digitalizzato e non è pensabile una privacy totale. Il solo utilizzo di una carta prepagata, una ricerca su un motore di ricerca o un semplice telefonino acceso in borsa presuppongono degli scambi di dati e quindi potenzialmente quello di dati personali.

Basti vedere le pubblicità che magicamente appaiono con oggetti consoni ai nostri gusti, non è fotuna ma marketing che sfrutta i nostri dati. Nessun prodotto è gratuito in qualche modo lo stiamo pagando.

La nostra privacy vale il mondo multi servizi di oggi? Non tutti  pensano di si. L’utente medio non pensa raramente  a questo sconfinamento nelle nostre vite che spesso ci raggiunge nell’intimo.

Le App per i dispositivi mobili Android ed Apple sono forse le più pericolose data la loro diffusione, possiamo considerarle delle vere e proprie spie che lavorano nel buio senza chiedere il permesso, i dati personali degli utenti online sono un quantitativo enorme.

Una ricerca  delle blasonate univerità di Carnegie-Mellon e Harward hanno radiografato 110 applicazioni scaricabili da App Store e Google Play; i risultati danno Android e Google  più propense a diffondere i nostri dati rispetto a iOS di Apple, di seguito i dati in percentuale delle informazioni personali acquisite dai nostri dispositivi mobili:

 

Il 10% delle applicazioni di fitness e salute hanno sbirciato nei notri dati sensibili.

In ultimo ma non meno importante lo studio dell’Università della Pennsylvania che afferma che il 90% dei siti utilizzano le nostre informazioni personali senza il nostro permesso in favore di terze parti a scopo di lucro.

S.C.Campione