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Sony perde un altro pezzo, via Sony Online Entertainment

Continua il processo di ristrutturazione del colosso Sony con il taglio di un’ulteriore sezione. La vendita questa volta riguarda il settore del gaming e naturalmente non riguarda la PlayStation, vero fiore all’occhiello del gruppo giapponese, ma di Sony Online Entertainment, il famoso sviluppatore di videogiochi fondato nel 1995 a San Diego, in California.

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La vendita porta come primo effetto il cambio del nome: ora sarà Daybreak Game Company e continuerà nella realizzazione di prodotti dei giochi online. Proprio per quanto riguarda i videogames, come precisano dagli stessi vertici aziendali, non cambierà l’offerta di giochi che anzi, da oggi, saranno liberi dai vincoli aziendali della Sony. Gli sviluppatori avranno inoltre la possibilità di creare giochi anche per la Xbox, cosa che non poteva affatto avvenire in passato, per ovvie ragioni. “Non vedo l’ora di fare dei giochi per Xbox One” è stato infatti il commento a caldo di  John Smedley, il presidente della neonata Daybreak Game Company.

Siamo molto felici di far parte del vasto elenco di compagnie di Columbus Nova – continua – hanno una comprovata esperienza in settori analoghi e per questo vogliamo andare avanti per vedere quali possibilità abbiamo per migliorare il gioco online. Continueremo a concentrarci sulla realizzazione di giochi eccezionali per i giocatori di tutto il mondo, e a portarli su nuove piattaforme, seguendo lo schema della multi – piattaforma“. Insomma non tutto il male viene per nuocere è il senso che si evince dalle dichiarazioni degli addetti.

I progetti ancora in via di realizzazione saranno portati avanti normalmente, come studio indipendente. Insomma poco cambia per gli sviluppatori ed anzi le novità che si prospettano appaiono davvero interessanti. Molto meno allegri, invece, in casa Sony, dove il 2015 si preannuncia come l’anno dei tagli; solo il settore Mobile Communications  ha portato alla compagnia  1,6 miliardi di perdite operative, molto male anche il settore della tv; non di secondaria importanza il taglio del rating operato da Moody che ha declassato la compagnia da Baa3 a Ba1.

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