Anche i videogiochi alle Olimpiadi? Ad avanzare questa clamorosa proposta presentata al Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, è stato Rob Pardo, creatore del popolare videogame World of Warcraft.
“Tutto dipende da quale sia la definizione di sport – dichiara- se deve comportare una parte significativa di sforzo fisico, è giusto sostenere che i videogiochi non lo siano. Nonostante questo aspetto bisogna rilevare che esistono sport già ammessi alle Olimpiadi dove lo sforzo fisico non occupa un ruolo così centrale. Allora perché non potrebbero esservi inseriti anche i videogames?”
Che sia una proposta concerta o una semplice provocazione non è dato saperlo sta di fatto che i videogiochi richiedono discrete abilità fisiche e psichiche, basti vedere i riflessi fulminei tipici dei giocatori professionisti. Un’altra tesi portata a sostegno da Pardo è il fatto che il pubblico che segue i tornei di videogiochi che si svolgono in giro per il mondo, registrino un pubblico degno dei più importanti eventi sportivi delle Olimpiadi. “A una recente finale dei mondiali di Riot Game per la League of Legends, a Seul, in Corea del Sud – ricorda – c’erano 40mila spettatori in uno stadio“.