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Google dichiara guerra alla pirateria con un algoritmo

Google dichiara guerra alla pirateria con un algoritmo

Il primo motore di ricerca al mondo, Google, ha pubblicato sul proprio blog ufficiale un aggiornamento del rapporto How Google Fights Piracy, illustrando nel dettaglio programmi, policy e tecnologie che ha utilizzato per combattere la pirateria online.

“Siamo sempre all’avanguardia nel trovare soluzioni efficaci di tutela del copyright: per far questo andiamo ben oltre i requisiti di legge e Content ID ne è un ottimo esempio […] Content ID è una soluzione molto efficace, tanto che oggi oltre il 98% della gestione del copyright su YouTube avviene attraverso questo strumento, mentre solo il 2% viene gestito con richieste di rimozione per violazione del diritto d’autore”, scrive BigG sul suo blog.

“Generiamo nuove fonti di guadagno per i media e per i detentori di contenuti e Content ID ha anche creato nuove, significative fonti di ricavo per l’industria dei contenuti. […] Il modo migliore per combattere la pirateria è farlo con alternative valide, più efficaci e più convenienti. Google è in prima fila quando si tratta di collaborare con l’industria dei contenuti. Grazie a YouTube e a Google Play, Google aiuta gli utenti a scoprire, acquistare e divertirsi legittimamente con musica, film, libri, riviste e app […] grazie all’impegno degli ingegneri di Google, la stragrande maggioranza delle domande che ogni giorno gli utenti fanno al motore di ricerca offre risultati che includono solo link a siti legali”, prosegue il post del motore di ricerca.

BigG specifica anche l’aspetto economico della situazione, spiegando che “i siti non regolari specializzati nella pirateria online sono organizzazioni commerciali, il che significa che un modo efficace di combatterli è bloccare i loro introiti. Come leader globale nella pubblicità online, Google è impegnato a sradicare e bloccare i siti non regolari dai nostri servizi per gli annunci. Dal 2012, Google ha bloccato su AdSense più di 91.000 siti per violazione delle nostre norme sul copyright e la maggior parte di quei siti è stata individuata dai filtri proattivi di AdSense. Inoltre, collaboriamo con altri player del settore della pubblicità online per creare delle best practice con lo scopo di elevare gli standard in tutto il settore, negli Stati Uniti come nel Regno Unito, in Francia come in Italia e in Asia”.

“Proteggere e incoraggiare la creatività online è una priorità per Google. Per questo continuiamo a impegnarci per migliorare i nostri sforzi contro chi viola il diritto d’autore online, collaborando con chi detiene i diritti e proteggendo allo stesso tempo gli interessi dei nostri utenti”, conclude il colosso di Mountain View.

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