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Fenomeno Pokémon Go, dalle rapine ai ban millantati

Fenomeno Pokemon Go dalle rapine ai ban millantati

Nintendo e la sua Pokémon Company hanno decisamente fatto centro. Pokémon Go, il primo videogame che porta  la saga dei Pokémon su smartphone è un successo ancora prima di sbarcare su scala globale. Le azioni del colosso nipponico sono alle stelle ed è un fenomeno virale nonostante il lancio ufficiale internazionale sia fissato solo per il 15 luglio, quando dovrebbe arrivare anche in Italia.

In realtà molti utenti stanno già provando il videogame in anteprima, anche nel nostro Paese, grazie alla diffusione online del file apk per i dispositivi Android ed un piccolo, ma innocuo “trucco” per i dispositivi Apple, al fine di trovare il titolo nel proprio App Store.

Tali piccoli escamotage hanno diffuso la fobia di un fantomatico ban da parte di Nintendo per tutti coloro che abbiano utilizzato il gioco prima della data di uscita, ma nessuno ad oggi è stato effettivamente bannato e il rischio può quindi assolutamente considerarsi scampato. L’apk disponibile in rete infatti non è legato a nessun account di test o beta privata, ma è piuttosto lo stesso file che la Niantic ha già reso pubblico nelle nazioni prestabilite, nulla di illegale quindi, dato che il gioco è gratuito e prevede acquisti in-app. Il boom dei giorni scorsi  ha messo a dura prova i server ed alcuni utenti hanno visualizzato un messaggio di errore, senza riuscire ad accedere al videogame, da qui è scattato l’allarme ban, ma in realtà è si trattato di un semplice server sovraccarico.

L’enorme quantità di traffico nel videogame dovrebbe aver rallentato la distribuzione, come rivelato da John Hanke, Ceo di Niantic. I server sono stracarichi e vanno sistemati, per questo la data di rilascio ufficiale molto probabilmente sarà rinviata. Hanke ha inoltre rivelato Pokémon Go è in piena crescita e che i Pokéstop e le palestre in giro per il mondo sono, per ora, solo alla loro versione base, e verranno modificate in futuro.

Il segreto del successo di questo videogame è la sua struttura, che si basa sulla realtà aumentata, che mostra i pokémon nel mondo reale grazie alla fotocamera dello smartphone e sul GPS del proprio device, che aiuta a trovare altri allenatori nelle zone vicine per sfidarsi a duello.

Un sistema che ha fatto gola anche ad alcuni malintenzionati: a O’Fallon, nel Missouri, una baby gang di ragazzi tra i 16 e i 18 anni, organizzava scontri tra allenatori su Pokémon Go per adescare giovani vittime in luoghi appartati e rapinarle. Probabilmente i ladri operavano anche nelle contee di St.Louis e St.Charles, dove sono avvenuti episodi simili e per i quali ora i ragazzi sono sospettati. Non è l’unico fatto bizzarro legato al videogame: nel Wyoming, ad esempio, una ragazza di 19 anni si è imbattuta in un cadavere mentre camminava nei pressi di un fiume alla ricerca di un pokémon d’acqua.

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