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Il pugnale di Tutankhamon viene dallo spazio, forgiato con meteorite

Il pugnale di Tutankhamon viene dallo spazio

Tracce di meteorite nel pugnale di Tutankhamon, l’elemento extraterrestre è stato trovato nella lama. Una squadra internazionale di ricercatori appartenenti all’Università di Pisa, al Politecnico di Milano, al Politecnico di Torino, al Cnr, al Museo Egizio del Cairo e all’Università di Fayoum, assieme alla ditta XGLab sono riusciti a dimostrare l’origine meteoritica del ferro della lama del pugnale appartenuto a Tutankhamon, il faraone bambino che visse nel XIV secolo avanti Cristo.

Un papiro racconta di un “ferro piovuto dal cielo”, ma il mistero dell’origine del pugnale rinvenuto insieme alla mummia di  Tutankhamon, ha da sempre diviso gli studiosi fin dalla sua scoperta, nel 1925. Con questa scoperta italo-egiziana, nata anche dopo il ritrovamento di un cratere è stato risolto il mistero grazie alla fluorescenza a raggi X che ha dimostrato che il ferro della lama di quel pugnale arriva dallo spazio.

Francesco Porcelli, professore di Fisica al Politecnico di Torino, ha spiegato che “Gli oggetti egizi di ferro sono pochissimi, non avevano sviluppato la metallurgia del ferro e non c’erano cave. Così, era considerato più prezioso dell’oro. Per questo il ritrovamento del pugnale di Tutankhamon aprì un dibattito”.

L’elemento più sorprendente era la grande qualità della manifattura, segno della capacità nella lavorazione del ferro raggiunta già allora. L’arma lunga circa 35 centimetri e per nulla arrugginita, era stata rinvenuta  tra le bende della mummia, per prepararsi all’incontro con l’aldilà. Il ritrovamento e la recente scoperta confermano come gli antichi egizi attribuissero un grande valore al ferro di origine meteoritica, usandolo per la produzione di oggetti preziosi.

Ci sono già stati alcuni scienziati che in passato sostenevano che la lama del pugnale avesse origine meteoritica, mentre altri pensavano che l’arma fosse stata importata, dato che al tempo di Tutankhamon in Anatolia il ferro c’era già, ma chissà perché finora nessuno aveva pensato di approfondire l’argomento con le nuove tecnologie.

Secondo quanto pubblicato dalla rivista Meteoritics and Planetary Science, l’analisi chimica eseguita tramite la fluorescenza di raggi-X, ha svelato che la lama del pugnale esposto al Museo Egizio del Cairo contiene nichel al 10% e cobalto allo 0.6% concentrazioni tipiche delle meteoriti metalliche.

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