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Guadagnare con Facebook? Perché no, la nuova proposta di Zuckerberg

Presto condividere i contenuti su Facebook non sarà più una semplice “perdita di tempo”, ma potrà generare dei guadagni: secondo un sondaggio apparso online e un’indiscrezione pubblicata da The Verge, il social di Zuckerberg starebbe pensando ad un sistema per far guadagnare denaro con i post.

Nel sondaggio vengono illustrati i vari metodi con cui guadagnare sul social, come la “Tip Jar“, un barattolo virtuale delle mance, dove i fan possono versare denaro, poi c’è il “Branded Content” che da la possibilità di essere pagati se si posta per dei marchi con cui si stringono accordi di sponsor, oppure lo “Sponsor Marketplace“, un mercato virtuale dove stringere accordi con i pubblicitari per farti sponsorizzare ed infine la semplice donazione, che permette di donare denaro a un ente benefico.

Nel sondaggio Facebook ha previsto anche un bottone “Call to action” da inserire direttamente nei post, un link che suggerisca gli acquisti dei biglietti per un evento o ad iscriversi a un servizio o il “Revenue sharing“, che consente di ricevere una percentuale sugli introiti della pubblicità visualizzata grazie alla condivisione dei post.

Se tale iniziativa prendesse vita, il colosso Facebook spingerebbe ancora più persone a condividere contenuti e scaglierebbe un duro colpo alla sua nemesi, Twitter. Avere a disposizione un link che consente di acquistare un prodotto o di partecipare a una causa in un batter d’occhio potrebbe portare a una migrazione di massa verso il social di Zuckerberg. Tuttavia queste sono solo ipotesi, Facebook ha soltanto diffuso un sondaggio conoscitivo, che potrebbe non realizzarsi, ma se invece prendesse vita, la monetizzazione dei contenuti potrebbe rivoluzionare il mondo dei social: quello che leggeremo potrebbe essere solo frutto di una pubblicità e non più un pensiero genuino e personale o almeno è quello che temono alcune persone, secondo le quali il popolo dei social potrebbe essere corrotto dal “vile denaro”, ma siamo sinceri: non è già corrotto dall’incontrollabile desiderio di “like” e visualizzazioni, il tutto solo ed esclusivamente studiato per raggiungere la tanto amata notorietà?

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