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Twitter ammette colpe sul bullismo digitale

Per Twitter non è un periodo facile. Dopo il sorpasso da parte di Instagram e i dati relativi agli utenti, cresciuti meno del previsto nel corso dell’ultimo trimestre del 2014, ora arriva l’ammissione di non saper contrastare in maniera adeguata gli abusi e i troll che imperversano sul network dei 140 caratteri, compromettendone la reputazione.
E’ stato proprio il Ceo dell’azienda che gestisce il sito di microblogging, Dick Costolo, ad ammettere in una nota interna le pecche nell’affrontare un tema così spinoso. Il bullismo digitale è ormai un tema all’ordine del giorno nel complesso mondo dei social network e non riuscire a dare risposte adeguate ai tanti utenti che si lamentano per le pratiche scorrette di chi affronta il web come se fosse una vera e propria arena, potrebbe ben presto avere conseguenze irreparabili per Twitter.

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La nota di Costolo ai dipendenti (”Facciamo pena quando si tratta di affrontare abusi e troll…”), rude almeno quanto il bullismo digitale, è stata resa nota dai media statunitensi, ma ha almeno il pregio di non nascondersi dietro inutili diplomazie o giochi di parole. Del resto non riuscire a rispondere in maniera adeguata potrebbe comportare un vero e proprio bagno di sangue per il network, già alle prese con alcuni problemi che ne hanno limitato lo sviluppo negli ultimi mesi, con conseguenze nefaste in borsa, ove il titolo ha perso il 37% nel corso degli ultimi dodici mesi. Tanto da costringere la stessa società, pur da sempre portabandiera della massima libertà di espressione, a garantire una serie di interventi tesi a rendere più facile la segnalazione di eventuali abusi. In mancanza dei quali, il Washington Post si spinge a preconizzare l’abbandono di una miriade di affezionati utenti e nuovi problemi che potrebbero affrettare quel declino che pure sono in molti a reputare prossimo per Twitter, a meno di un cambio di rotta.

 

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