Potrebbe essere proprio il nostro smartphone il nemico numero uno della nostra privacy. A spiegarlo è l’eurodeputato austriaco Paul Rubig, esponente del Partito Popolare Europeo, presentando il rapporto sullo spionaggio di massa. Il nostro dispositivo potrebbe avere un microchip o un sistema integrato, in grado di spiarci in ogni momento della giornata. Violare la nostra vita privata, quindi, potrebbe essere davvero più semplice di ciò che crediamo.
I pericoli maggiori sarebbero rappresentati dalle applicazioni che scarichiamo a cuor leggero senza premurarci di leggere prima le condizioni d’uso, oppure la stessa fotocamera o il microfono del nostro cellulare. A spiarci potrebbero essere sistemi governativi, ma anche terroristi o criminali comuni. Il microfono e la videocamera, in particolare, potrebbero, secondo il deputato, rispettivamente ascoltare e registrare tutto ciò che avviene nei dintorni del dispositivo. Insomma dopo i vari scandali relativi alle registrazioni illegali che gli stessi enti governativi hanno messo in atto nei confronti della popolazione per fantomatici motivi di sicurezza, un’ ulteriore minaccia arriva per noi che utilizziamo quotidianamente i cellulari: una vera e propria spia che abbiamo in casa e che portiamo sempre con noi.
A confermare la notizia è stato anche l’avvocato Snowden il quale ha dichiarato che il famoso informatico tanto avverso al governo americano, non utilizzi da tempo l’iPhone perché, a suo dire, è dotato di un software che ha il preciso compito di spiare chi lo utilizza raccogliendo continuamente informazioni sulla vita privata di chi lo possiede. “Edward non usa mai un iPhone – afferma Anatoly Kucherena che ha aggiunto: “ Lui ha un telefono molto semplice, il dispositivo iPhone ha uno speciale software in grado di attivarsi senza che il proprietario debba premere nessun tipo di pulsante. Questo software è in grado di raccogliere informazioni, per questi motivi di sicurezza – conclude – ha rifiutato di avere questo tipo di telefono“.
